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Praticare asana è solo una piccola parte della filosofia Yoga. La filosofia yoga che conosciamo oggi si basa soprattutto sugli Yoga Sutra di Maharishi Patanjali che risalgono al 1 ° millennio AC. Se questo libro sia stato effettivamente scritto da Patanjali stesso o dai suoi studenti e dalle persone che lavorarono nella sua scuola rimane tuttora incerto. Tuttavia ciò che è sicuro è che gli Yoga Sutra di Patanjali sono una delle principali e più importanti opere di yoga in quanto forniscono la teoria del  Raj Yoga o Yoga del controllo. Questo percorso di yoga si compone di 8 parti o pratiche che mirano ad ottenere il controllo su tutto il corpo, sul respiro, sulla mente e sui sensi. L’obiettivo finale è quello di realizzare il Sé.

Yam e Niyam sono i primi due di questi otto passi. Essi possono essere considerati come una preparazione per altre pratiche. Il loro scopo è quello di purificare intenzioni e pensieri e di liberarsi da tutte le distrazioni e le malattie.

Yam and Niyam 2 i primi due passi del raj yoga (640x498)Prima di tutto si deve essere consapevoli che ci sono due possibilità per applicare Yam e Niyam. La prima è a livello micro. L’applicazione di Yam e Niyam a livello micro significa prendere le prescrizioni molto sul serio, alla lettera, senza alcuno spazio per le eccezioni. Per esempio Ahinsa (non violenza) comporterebbe anche non rimuovere eventuali ragnatele in casa, perché cosí facendo si sta distruggendo la casa di un ragno. L’altro livello è a livello macro. Questo permette di analizzare e di applicare i principi di Yam e Niyam quando è praticamente possibile. Per utilizzare il precedente esempio, applicando Yam e Niyam a livello macro toglieremmo le ragnatele in casa, ma non lo faremmo in natura.

Yam

Yam è una parola sanscrita che significa “qualità”. Si riferisce alle qualità che si desidera sviluppare in se stessi. In origine c’erano 27 qualità descritte, ma Patanjali, negli Yoga Sutra, ha selezionato i 5 Yam principali al fine di rendere la pratica più accessibile alla gente comune.

  1. Ahimsa – non violenza

La non violenza deve essere applicata su tre livelli: fisico, verbale e mentale. Ciò significa non aggredire fisicamente, non ferire con le parole e anche non avere pensieri o intenzioni violente.

Non fare violenza ad alcun essere vivente o non vivente intorno a voi: a persone, animali, alla natura in genere ed anche agli oggetti, avere quindi rispetto per tutto e tutti. Quando si è veramente coscienti di questo principio  ci si rende conto di quanta violenza, senza volere, mettiamo in atto. Quando comprendiamo che questa violenza non è necessaria, possiamo finalmente sviluppare un atteggiamento positivo che ci aiuterà ad applicare questo principio in modo sempre più naturale.

  1. Satya – Verità

Satya si riferisce alla Verità ed implica il trovare, il dire e il vivere la Verità. Quando parliamo di verità intendiamo la Verità universale ossia quella assoluta, vera per chiunque. Ad esempio l’idea del tempo non è la verità assoluta. Perché se viviamo a Nuova Delhi possiamo dire che è mezzanotte, ma a New York, nello stesso identico momento, sono le tre. Questo è la ragione per cui è importante scoprire qual è la Verità. Una volta scoperta, occorre dire, condividere e vivere secondo essa.

  1. Asteya – Non rubare

Asteya significa non rubare e implica il non prendere ciò che non è nostro o quello che non si è guadagnato. Questo potrebbe sembrare molto facile da applicare, ma include anche il non accettare doni o favori o anche l’apprezzamento se non si è fatto nulla per meritarlo. Per assicurarsi di applicare correttamente questo principio occorre chiedere a noi stessi se tutto ciò che si accetta, prende e ricevere è veramente nostro e se l’abbiamo effettivamente guadagnato.

  1. Brahmacharya – Non indulgenza

Non indulgenza significa avere il controllo sui nostri sensi senza lasciarsi trasportare da questi. Per esempio: la ragione pratica di fare una doccia é pulire il nostro corpo. Se applichiamo questo principio non dovremmo utilizzare più acqua di quella che effettivamente abbiamo bisogno per il solo motivo che ci piace la sensazione dell’acqua calda sul corpo. Dovremmo mangiare per mantenere il corpo in forma e in buona salute, senza viziare i vostri sensi mangiando troppo o  malsano solo perché ci piace il gusto.

  1. Aparigraha – Non accumulare

L’ultimo Yam è Aparigraha, che significa non accumulare, avendo o tenendo più di ció che è effettivamente necessario. Il desiderio di avere un ampio armadio con diversi scarpe e abiti per ogni tipo di occasione è assolutamente normale, ma se passassimo in rassegna tutti i nostri beni resteremmo sorpresi da quante poche cose effettivamente utilizziamo e di cui abbiamo realmente necessità. Prima di acquistare qualsiasi cosa dovremmo chiederci: “Ho veramente bisogno di questo?”. Se la risposta è “Sì”: “Posso vivere senza di essa?”. Gli esseri umani hanno la tendenza ad accumulare e ad avere sempre di più, ma rispondendo onestamente a queste due semplici domande vi renderete presto conto di quanto poco una persona ha realmente bisogno.

Niyam

Dopo i cinque Yam, gli Yoga Sutra di Patanjali descrivono i cinque Niyam. Niyam significa abitudini,  routine ed infatti sono delle attività che ogni praticante yoga dovrebbe osservare ogni  giorno al fine di purificare i suoi pensieri e le sue intenzioni. I Niyam sono:

  1. Shaucha – pulizia, depurazione

Proprio come ogni giorno laviamo i denti e il nostro corpo, senza eccezioni e senza nemmeno pensarci, dovremmo anche pulire e purificare i nostri pensieri e le nostre intenzioni ogni giorno. Questo significa eliminare ogni negatività o energia distruttiva dalla nostra mente. Se inizieremo e termineremo la giornata con energia e pensieri positivi osserveremo presto come queste due semplici azioni avranno un effetto positivo sul nostro atteggiamento mentale.

  1. Santosh – Appagamento

Il secondo Niyam è Santosh ossia appagamento che significa essere felici e grati per quello che si ha mentre si lavora in direzione di ciò che si desidera. La maggior parte delle persone non sono soddisfatte del percorso che hanno scelto o della vita che stanno vivendo. Vogliono qualcosa di diverso, qualcosa di meglio. Non è un male avere sogni e ambizioni. Possiamo sognare in grande e lavorare per raggiungere i nostri sogni, ma, allo stesso tempo, dovremmo apprezzare ed essere grati per quello che abbiamo in questo momento.

  1. Tapas – austerità

Tapas o austerità significa controllare noi stessi attraverso la disciplina. Questo vi aiuterà nell’applicazione del principio di Brahmacharya (non indulgenza) di cui abbiamo parlato prima. Non è facile mantenere il controllo sui sensi, per farlo occorre disciplina ed è qualcosa su cui si dovrebbe lavorare ogni giorno.

  1. Swadhyaya – Studio

Yam and Niyam 1 i primi due passi del raj yoga

Niyam comprende anche Swadhya ossia lo studio di se stessi. Una persona che pratica i Niyam dovrebbe utilizzare un po’ di tempo ogni giorno per studiare il Sé o per cercare una risposta alla domanda “Chi sono io?”. Questo vi aiuterà a capire la natura della vita e a scoprire la Verità di cui abbiamo accennato trattando di Satya.

  1. Ishwar Parinidhan – Arrendersi a Dio

L’ultima pratica è Ishwar Parinidhan che significa arrendersi a Dio o a qualsiasi altra cosa  rappresenti Dio per noi. Ricordando per esempio ogni giorno Dio pregando, cantando o semplicemente esserndo consapevoli della sua presenza, questo aiuterà ad abbattere l’ego e ad arrendersi.

Questi sono i principi di Yam e Niyam come sono descritti negli Yoga Sutra di Patanjali. C’è una grande differenza tra il sapere che questi principi esistono e conoscerli veramente. Certo è indispensabile sapere che esistono per poi lavorare su di essi per renderli parte della nostra consapevolezza. Solo allora li applicheremo costantemente e automaticamente, senza nemmeno pensarci perché sono diventati parte di chi siamo.

 L’autore

articolo-ashram-gurukula-3-200x200-1Yogi Ram è un rinomato insegnante di Yoga e di filosofia indiana. E’ direttore ed il principale docente degli Arhanta Yoga Ashram in India e nei Paesi Bassi. Vive in Olanda con la sua famiglia dal 2007. Egli ha formato più di 800 insegnanti di yoga ed ha insegnato yoga a migliaia di studenti provenienti da tutto il mondo. Per ulteriori informazioni sugli Ashram Yoga o sui benefici dello yoga o sulla filosofia vedica potete contattare l’indirizzo email: yogiram@arhantayoga.org, Website: https://www.arhantayoga.org/it / http://www.arhantayoga.org

Riguardo l'autore

Ram Jain

Nato in una famiglia giainista in cui lo yoga è stato lo stile di vita per cinque generazioni, il mio viaggio formale nello yoga è iniziato all'età di otto anni in una scuola vedica in India. Lì ho ricevuto una solida base nelle antiche scritture, inclusi Veda, Upanishad, Bhagavad Gita e Yoga Sutra, per citarne solo alcuni.

Nel 2009 ho fondato Arhanta Yoga Ashrams. Vedo lo yoga come un modo per padroneggiare i cinque sensi, quindi ho chiamato i nostri ashram "Arhanta Yoga", lo yoga per padroneggiare i cinque sensi!

Nel 2017 ho anche fondato Arhanta Yoga Online Academy in modo che le persone che non possono visitare i nostri ashram possano seguire i nostri corsi da remoto.

Ad Arhanta non insegniamo solo yoga. Ti insegniamo come raggiungere il tuo potenziale, ad approfondire le tue conoscenze, a costruire la fiducia in te stesso e a farti carico della tua vita.

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